Nell’aprile 1985 Radio Nuova Trieste cominciò a farsi sentire in Città. Mi sembra che finora nessuno si sia applicato a raccogliere tutti i dati per iniziare un’analisi storica dell’emittente radiofonica e forse è ancora troppo presto per un approfondimento in merito; io posso dire solo che il vescovo di Trieste di allora, mons. Lorenzo Bellomi, che presiedeva la commissione episcopale Triveneta della famiglia e “Giustizia e Pace”, ritenne opportuno di dotare anche la nostra diocesi di un tale mezzo di comunicazione e per questo convocò un comitato di sacerdoti e laici per trovare il modo di realizzare questo progetto. Proprio in quell’epoca il prof. Gianni Martinolli mi telefonò chiedendomi di partecipare a questa iniziativa. Trovai la cosa interessante e presi parte al secondo incontro, durante il quale si decise anche la partecipazione della diocesi di Trieste alle spese per la realizzazione dell’emittente televisiva triveneta Tele Chiara. Si costituì un gruppo esecutivo del quale io non facevo parte, che decise la denominazione della radio (Radio Nuova Trieste) la scelta di uno studio (in via G. Vasari,1 dapprima su due piani e poi solo al terzo piano) di due tecnici (il sig. Enrico Piccinino e il sig. Michele Rossetti), del direttore responsabile, il prof. Egidio Zusi, di due postazioni in modulazione di frequenza e di due antenne, una sul tempio di Monte Grisa e una in via Civrani. In un primo tempo si trasmetteva sui 93.3 e 97.3 Mega Hertz. All’epoca bastava scegliere una zona dove non si sentivano altre stazioni radiofoniche trasmittenti. Per quanto riguardava il 97.3 ci furono ad un certo punto delle contestazioni per una sovrapposizione e il tecnico Enrico Piccinino trovò allora libero il 104.1 che fu adottato e successivamente confermato dal Ministero delle Comunicazioni. Il primo programma compilato dai due tecnici consisteva in un programma di musica moderna di genere hard rock che suonava forse poco opportuna per una radio cattolica, e che durava 24 ore, inciso sul nastro di un “bobinone” che andava avanti e indietro ciclicamente senza fermarsi mai. Io non apprezzavo molto quel genere musicale, però ricordo che provavo un “insolito piacere” a sintonizzarmi con l’apparecchio radio della mia automobile su quella che sarebbe dovuta diventare la “nostra” radio, anche se l’onda arrivava abbastanza debole e disturbata. Direttore responsabile fu nominato il prof. Egidio Zusi e direttore di sede il Sig. Livio Grassi e, della redazione iniziale, facevano parte don Dino Fragiacomo, Mariastella Malafronte e Tarcisio Barbo. Probabilmente c’erano anche altri componenti, ma non sono riuscito a trovarli nella mia memoria o nei ritagli di giornale che oggi ho a disposizione. (continua)